Idolo di Manzano – casa Vettori

Descrizione

La scoperta di una scultura antropomorfa del Neolitico nel 2004 fu dovuta alla sensibilita’ dei proprietari dell’edificio in ristrutturazione e di Germano Baldo, il geometra che si trovava sul posto quando l’antico muro ha restituito una pietra assai singolare, e di Cristina Dal Rì, la studiosa che ha subito intuito l’importanza della scoperta. La scultura, che presenta similitudini con altre di simile periodo rinvenute sul territorio e che ricorda curiosamente alcune maschere rituali africane e lo stile di Modigliani, era stata riutilizzata come materiale da costruzione: porta incisa la semplice rappresentazione di un volto, cosiddetto “a civetta”. La tecnica esecutiva richiama quella delle statue stele di Arco, mentre il materiale con il quale è stato realizzato proviene dalla Val Venosta. Il confronto con i pochi manufatti analoghi, messi in luce nella penisola italiana (ne esistono solo altri tre esemplari), consentono di inquadrare il reperto in una fase finale del Neolitico, intorno alla prima metà del IV millennio a.C., e di attribuire ad esso una destinazione funeraria. 

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